A nord di Torino, tra l’arco alpino e la pianura, il Canavese è un mosaico di paesaggi morenici, valli che sfiorano il Parco Nazionale del Gran Paradiso, castelli sabaudi, laghi glaciali, borghi autentici e una cultura industriale che ha fatto scuola nel Novecento.
In questa guida firmata Cascina 6B troverai un itinerario ragionato per orientarti senza dispersioni, con priorità chiare e suggerimenti pratici per vivere il territorio nell’arco di un giorno, di un weekend o di una settimana. L’obiettivo è semplice: darti una mappa di contenuti realmente utili e desidera trasformare un viaggio in esperienza concreta.
Perché scegliere il Canavese: il cuore verde tra Torino e le Alpi
Il Canavese affascina per la sua varietà. In pochi chilometri si passa dai laghi dell’Anfiteatro morenico di Ivrea ai castelli di pianura; dai sentieri sospesi della Valchiusella alle alture della Val Soana, porta canavesana del Gran Paradiso; dai siti UNESCO come Ivrea Città Industriale del XX secolo e il Sacro Monte di Belmonte alla cultura enogastronomica dell’Erbaluce di Caluso DOCG. È una destinazione ideale in ogni stagione: primavera per le fioriture e i laghi, estate per i trekking d’alta quota e gli eventi storici, autunno per i colori dei boschi e le vigne, inverno per una dimensione lenta tra musei, borghi e mercatini.
Ivrea e l’Anfiteatro Morenico: dove natura, innovazione e storia si incontrano
Ivrea UNESCO: città industriale del XX secolo
Se vuoi visitare il Canvese e hai poco tempo, Ivrea è sicuramente tra i punti di partenza naturale. La candidatura UNESCO ha riconosciuto il sistema Olivetti: architetture moderne e spazi sociali nati da una visione d’impresa che ha posto le persone al centro. Qui si visita Tecnologic@mente, museo didattico che ripercorre l’innovazione olivettiana, tra calcolatrici, macchine per scrivere e computer che hanno segnato tappe migliorative del design e del lavoro. Cammina fra le Case per i Dipendenti, la Mensa Olivetti, gli edifici progettati da Gardella, Figini e Pollini, Vittoria: non è solo architettura, è urbanistica sociale.
Centro storico e Carnevale Storico
Nel cuore medievale la Cattedrale di Santa Maria Assunta domina il poggio; a pochi passi, il Castello delle Tre Torri (detto “delle Rosse” per il mattone) veglia sulla Dora. A febbraio, il Carnevale Storico di Ivrea anima piazze e rioni con la Battaglia delle Arance, rito collettivo che rievoca una leggendaria ribellione popolare. Anche fuori stagione, l’identità eporediese si percepisce nella cura degli spazi pubblici, nei caffè storici, nelle botteghe.
I cinque laghi di Ivrea e i geositi
L’Anfiteatro Morenico è un caso geologico raro: una corona collinare generata dai ghiacciai, disseminata di laghi. A sud-est, la Via dei 5 Laghi ti porta al Sirio (balneabile, con lido), al Pistono (col castello di Montalto Dora in quota, scenografico), al San Michele, al Campagna e al più misterioso Lago Nero, piccolo specchio d’acqua in una conca ombrosa. Il Parco dei 5 Laghi offre passerelle, punti birdwatching e un reticolo di sentieri per camminatori di ogni livello.
Castelli, rocche e residenze: il Canavese dei Savoia e delle signorie
Castello Ducale di Agliè
Tra i punti da vedere assolutamente nel Canavese c’è senza dubbio il Castello Ducale di Agliè. Facciata monumentale, giardini all’italiana e all’inglese, ambienti nobili con arredi originali raccontano secoli di storia. La visita agli appartamenti reali e alle sale cerimoniali è un viaggio nella vita di corte. Appena fuori, il paese di Agliè è piacevole per una passeggiata tra portici, botteghe e torcetti.
Castello e Parco di Masino (FAI)
Sulla collina morenica, Masino domina la piana con uno dei panorami più iconici del Canavese. Il Castello custodisce biblioteche, saloni affrescati, collezioni d’epoca; il Parco alterna viali alberati, prati, un labirinto verde e terrazze con vista. La programmazione FAI è spesso ricca di eventi, mostre e visite speciali.
Montalto Dora, Pavone, Banchette, Malgrà
Il Canavese è terra di castelli diffusi: Montalto Dora, incastonato sulla roccia vulcanica con vista sul Lago Pistono; Pavone Canavese, struttura signorile con apparato decorativo notevole; Castello di Banchette e Castello di Malgrà (a Rivarolo Canavese), custodi di una memoria ottocentesca e di un paesaggio di filari e pioppeti. Inseriscili in un percorso “a pettine” partendo dall’asse Ivrea–Agliè.
UNESCO spirituale: Sacro Monte di Belmonte
Tra Valperga e Cuorgnè, il Sacro Monte di Belmonte (UNESCO) coniuga arte, devozione e natura. Tredici cappelle della Via Crucis si sviluppano nel bosco su un crinale panoramico, fino al Santuario sulla sommità. L’esperienza è duplice: spirituale, per l’intensità narrativa delle scene; paesaggistica, per la vista sul Canavese e sulla catena alpina. Ideale al tramonto, quando i colori del cielo scolpiscono i rilievi morenici.
Canavese dei laghi: Viverone, Candia e i gioielli della Valchiusella
Lago di Viverone
Al confine orientale del Canavese, il Lago di Viverone è balneabile e attrezzato. Passeggia sul lungolago, noleggia un SUP o un kayak, esplora le palafitte preistoriche (sito seriale UNESCO alpino) testimoniate da ritrovamenti e percorsi didattici. Le colline retrostanti ospitano i vigneti di Erbaluce.
Lago di Candia e parco naturale
Più raccolto e selvatico, il Lago di Candia è area protetta: canneti, aironi, folaghe, capanni per l’osservazione dell’avifauna. Un anello ciclopedonale consente di percorrerlo senza fretta. È perfetto per chi cerca natura “lenta” a poca distanza da Torino.
Valchiusella: lati selvaggi e paesi di pietra
La Valchiusella custodisce paesaggi schietti: acque verdi del Lago di Meugliano e del Lago di Alice, borgate come Issiglio, Traversella, Vico, falesie e miniere dismesse. Il Sentiero dei Massi Erratici e i ponti in pietra sul torrente Chiusella offrono scorci fotografici notevoli. In estate, pozze e cascatelle diventano micro-oasi dove rinfrescarsi.
Verso il Gran Paradiso: Val Soana e Valle Orco
Val Soana: ecomusei e silenzi profondi
A nord-ovest, Val Soana è Canavese in chiave “alpina”: Ronco Canavese, Valprato, Ingria, Campiglia. Qui inizi a toccare l’ecosistema del Parco Nazionale del Gran Paradiso: lariceti, torrenti ghiacciati, prati d’alta quota. L’Ecomuseo del Rame racconta mestieri e materiali; i santuari rurali punteggiano i versanti. Tra le cose da vedere nel Canavese se ami la montagna autentica, la Val Soana è un scrigno ancora poco affollato.
Valle Orco: Ceresole Reale e l’altopiano del Nivolet
La Valle Orco conduce a Ceresole Reale e al Colle del Nivolet: laghi turchesi, praterie d’alta quota, vette che incorniciano la strada panoramica. In estate, l’accesso può essere regolamentato per tutelare l’ambiente: l’esperienza resta memorabile, specie al tramonto quando i riflessi tingono i laghi Serrù e Agnel. Fauna osservabile: stambecchi, camosci, marmotte; con un po’ di fortuna, l’aquila reale.
Borghi e “patrimonio minore”: il Canavese che non ti aspetti
Castellamonte e la ceramica
Castellamonte è capitale della stufa in ceramica: botteghe attive, manifestazioni dedicate e una tradizione artigiana che parla di mani, fuoco e design. La cittadina vive un bel fermento culturale tra mostre e installazioni.
San Giorgio Canavese, Agliè, Cuorgnè
Questi centri offrono quella qualità diffusa del Canavese: portici, piazze, case nobiliari, piccole chiese affrescate. Una sosta qui è un invito a rallentare, ordinare un caffè, curiosare nelle panetterie storiche.
Pont Canavese e le due valli
A Pont Canavese si incontrano Val Soana e Valle Orco: la Torre Tellaria, chiese antiche, i resti di mura medievali e tante piccole storie. È un “nodo” comodo per esplorazioni a raggiera.
Natura attiva: trekking, bici e outdoor
Sentieri morenici
L’Anello Morenico di Ivrea offre tappe accessibili a tutti: saliscendi dolci, castagneti, panorami multipli. È perfetto in primavera e autunno.
Cicloturismo e gravel
Strade bianche, sterrati, ciclabili “nascoste”: il Canavese è un paradiso gravel. Pianifica itinerari tra laghi e colline, fermandoti nelle cantine di Caluso o nei bar di paese per una sosta genuina.
Arrampicata, canyoning leggero, vie ferrate
In Valchiusella e nelle valli alpine canavesane non mancano falesie e passaggi d’acqua. Anche chi non è pro trova guide e percorsi introduttivi.
Come arrivare e muoversi
Il Canavese è collegato all’autostrada A5 Torino–Aosta (uscite Ivrea, Scarmagno, San Giorgio). In treno, Ivrea è servita dalle linee regionali; in aereo l’aeroporto Torino-Caselle è a breve distanza. Per muoverti fra borghi, laghi e vallate il mezzo più flessibile resta l’auto; per i laghi e i castelli dell’asse centrale trovi anche autobus regionali e, in stagione, servizi turistici dedicati. Noleggio e-bike disponibile in diversi punti, utile sulle colline moreniche.
Dove dormire: soluzioni per ogni stile di viaggio
Nel Canavese la ricettività è diffusa: B&B e agriturismi nei borghi storici, alberghi nelle cittadine principali, rifugi nelle valli alte per chi cerca albe fresche e cieli saturi di stelle. Se preferisci una base comoda per alternare città e natura, considera l’area a sud del territorio, vicina all’aeroporto e alla rete autostradale: Cascina 6B offre appartamenti curati e un’atmosfera di quiete rurale a pochi minuti da Torino e dall’ingresso al Canavese, così da poter rientrare ogni sera in un’oasi di relax dopo le tue esplorazioni.
Consigli pratici per un viaggio efficace
- Porta scarpe comode: anche le visite ai castelli includono parchi e scalinate.
- In estate le valli sono ventilate, ma nei laghi il sole picchia: crema solare e cappello.
- Prenota le visite guidate a Masino e Agliè nei weekend di alta stagione.
- Per i laghi, verifica le aree balneazione e i periodi di fioritura algale.
- Se punti il colle del Nivolet in estate, controlla eventuali limitazioni al traffico e considera la navetta.
Domande frequenti su cosa vedere nel Canavese
Quali sono i luoghi imperdibili in un primo viaggio?
Ivrea con i luoghi Olivetti, il Castello di Masino, il Castello di Agliè, il Sacro Monte di Belmonte e almeno un lago tra Sirio e Viverone. Con un giorno in più, spingi fino alla Val Soana o alla Valle Orco.
Si può visitare il Canavese senza auto?
Sì, per l’asse Ivrea–Agliè–Masino ci sono treni e bus, ma per valli e laghi minori l’auto o l’e-bike danno molta più libertà.
Quando andare per godersi al meglio i laghi?
Da metà maggio a fine settembre. In luglio e agosto i weekend sono più affollati: parti presto o scegli i giorni infrasettimanali.
Dove fare trekking adatto a tutti?
Sentieri dell’Anfiteatro Morenico, giro del Lago di Candia, Via dei 5 Laghi a Ivrea, percorsi base in Valchiusella. In quota, d’estate, passeggiate a Ceresole Reale.
Il Canavese è adatto alle famiglie?
Molto. Laghi con spiagge attrezzate, castelli con parchi, musei interattivi e ciclabili facili. I rifugi estivi sono ottimi per introdurre i più piccoli alla montagna.
Cosa comprare di tipico?
Erbaluce di Caluso (fermo o passito), canestrelli, torcetti, salumi locali e stufe/ceramiche artistiche di Castellamonte.
Un territorio che ti resta addosso
Il Canavese non si visita, si attraversa: a piedi tra i castagni delle morene, in bici fra i filari d’Erbaluce, con lo sguardo che si apre sulle torri dei castelli e sui riflessi dei laghi. È un territorio che unisce artigianato ed alta quota, archeologia glaciale e avanguardie sociali, cucina schietta e ospitalità diffusa. Se stai cercando cosa vedere nel Canavese, la risposta migliore è iniziare da uno di questi luoghi e lasciarti sorprendere dal resto. Tornerai con tasche piene di appunti, foto di controluce e la promessa di rientrare, magari in un’altra stagione, quando i colori cambiano e tutto ricomincia da capo.